When you've seen.. seen too much...
Esiste una parola in lingua tedesca che è semanticamente intraducibile in italiano: Zweisamkeit, quello stato paradisiaco in cui due anime si ritrovano, formando un alone di solitudine fra loro, isolandosi dal mondo e bastando a se stesse. Quel palpito io lo provai. - Vincenzo Fiore, Io non mi vendo.
Quando potremo dire tutta la verità, non la ricorderemo più. Leo Loganesi.
Che poi, cos'hanno di speciale i Die Antwoord? La prima volta che li ascoltai, fu un giovane fan, abbbastanza alternativo a consigliarmeli. Mi disse di partire da : Enter The Ninja A metà video, lo stoppai. Al di là del fatto che mi infastidiva la voce di Yolandi che suonava come quella di una bambola, il fatto che ci fosse nel video un malato di Progenia lo trovavo quasi disumano. Mi sembrava la fabbrica dei mostri, il Freak Show di American Horror Story, per il puro gusto di disturbare. Inoltre trovavo assurdo la loro pronuncia inglese, peggiore di quella di Renzi, disturbante, letta male, dura, tipo quella dei sovietici. Però dovevo saperne di più. Prima cosa, non capivo come mai tutte quelle Views. In secondo, quella coppietta aveva qualcosa che mi attirava. Una ragazza bassa, magrissima, debole, con la voce da bambina fragile, però provocava. Giocava, col suo corpo, eccitava per certi versi, in un continuo contrasto tra innocenza infantile e malizia da Femmè Fatale che io trovo irresistibile. Ed una sorta di Rumeno, bolscevico, alto e tatuato di veri tatuaggi - quando ancora ci si scriveva gridi di battaglia sulla pelle e non stupidi disegni. Sembravano Fratellone e sorella, scampati da qualche disastro. Lessi su Wikipedia. Un'insieme di stranezze mai viste. Erano Africani - non l'avrei mai detto - Avevano inventato un movimento di ribellione e di unificazione . Un nuovo modo di dire, di pensare, di vivere. Si ma non come lo ' Yolo ' . Loro avevano inventato lo Zef. Una nuova lingua, miscugli tribali, inglesi, culture e modi di fare diversi, dai bassifondi agli altolocati. E così, inizia ad ascoltarli. Un po' alla Marylin Manson, un po' alla Cara DeLevigne - non è un caso che compaiono entrambi nei loro video - con uno stile ricercato, alternativo, rozzo e grottesco. Ai loro concerti, milioni di persone, dalle fighette alternative e tatuate, agli africani riunificati dopo l'apartheid. C'era di tutto. Lei vestita con costumi infantili, da quello di Pikachu al cane fatto di cartapesta, skinny, con le sopracciglia scolorite, ma gli occhi duri. Lui tra un rapper dei veri ghetti ed il peggior ladro scappato da Scampia, ma con lo sguardo di un uomo vero. Poi passai al leggermi i testi, roba da cazzo duro. E non intendo il cazzo duro di chi ti dice : I love bad bitches that's my fucking problemz - Intendo il cazzo duro di chi ti dice: Ninja is hardcore Been cut so deep, feel no pain It's not sore Don't ask for kak or You'll get what you ask for I'm like a wild animal in the corner Waiting for the break of dawn Trying to get through the night Just a man with the will to survive - E alla fine si trasformarono in una tipo droga psichedelica sintetizzata. Come i Soad, gruppi indie-alternativi, strani forte, che però ti fanno venire il cazzo duro. E allora decisi di tornare ad Enter The Ninja. Il malato con la progenie, altro non era che il loro producer , morto pochi anni dopo. Il trio completo. Un uomo con le fattezze di un bimbo gravemente malato, un'africana magrissima bianco latte che potrebbe essere soffiata via dal primo vento, e lui che si porta tutti sulle spalle, metà Africa compresa, va ad aprire i maggiori concerti in giro per il mondo ed ha quella che nei bassifondi si chiamava: Fotta. Questi sono i Die Antwoord. Quando li ascolti, hai voglia di fottere forte, di farti girare la testa, di ribellarti, alzare il cazzo dritto e il pugno al cielo, colori, suoni, disagio e adrenalina che scorre nelle vene del collo. Sono strani, perversi, discutibili, ma non puoi non amarli. Enter The Ninja -
I have finally realized what you need...