Non saprei da dove iniziare.
No, davvero.
Lo sono sempre stato? Lo sono diventato? Come e quando ho sviluppato questo istinto ? Mi è sempre piaciuto scopare forte. E cristo, intendo davvero forte. Ho sempre avuto un'ossessione per la carnalità, la passione più sanguigna, affascinato dalla violenza e dalle perversioni più nascoste.
Gli esseri umani li ho sempre visti come bestie. Animali che hanno rinnegato il loro vero istinto, illudendosi di essere una razza superiore. Quando scopo, risveglio la mia natura e quella della mia donna. Animali che hanno fame, animali che hanno sete. Ho una predisposizione innaturale per il comando, il dominio, gli ordini.
Un tempo, quando ero giovane e stupido, sfidavo persino Dio, o m'illudevo di farlo e non avevo paura di nessuna delle conseguenze.
La mia fame non si placherà mai.
Qualsiasi cosa io abbia mai avuto, ne ho sempre voluto di più. Non c'è mai stato un momento della mia vita in cui davvero mi sia voluto fermare a dirmi: Adesso basta così. Sapevo che dentro di me pulsava la forza e la volontà necessarie per poter ottenere tutto quello che il mondo poteva offrirmi. E tutto quello che un corpo, poteva offrirmi.
Così fragili scoperte, così sensibili. Pelle che si arrossa facilmente, lividi e marchi come bandiere in cui io ho urlato al mondo: Questo, è il mio territorio. Questa, è la mia donna.
Non ho mai sopportato obbedire, stare alle condizioni di qualcun'altro, dover rispettare i canonici standard della società. Nè per accoppiarmi. Nè per innamorarmi. Nè per portare avanti la mia strada. Ho sempre pensato che fossi un Re capace di far inchinare e prostrare a sè, qualsiasi essere umano. Ho sempre vissuto così.
Non è mai stato in dubbio, il fatto che io fossi colui che cavalca il cavallo, non colui che viene cavalcato.
Non sono insostituibile e non lo sono mai stato. Mentirei se lo dicessi. Ma una cosa è vera, in tutto il mondo, una sola voce è chiara tra la bocca di coloro che sono entrati nella mia vita.
Nel bene e nel male, Io, sono indimenticabile.
Il ricordo che lascio addosso, in una notte di sesso sfrenato, quanto in una bevuta di vino rosso ai piedi di una piazza affollata, non passa mai. Nessuno riesce a dimenticarmi, neanche volendo, neanche impegnandosi. In un misto di rancore, gratitudine, servilismo e ammirazione. C'è tanto odio sì, ma potresti andare da una qualsiasi mia ex fidanzata e dopo tutti gli insulti sputati, direbbe: Era incredibile. Non lo dimenticherò mai. Mi sognano, mi richiedono, a volte ritornano, alcune dopo anni. In un modo o nell'altro vogliono conservare un ricordo costante, una traccia di me che le accompagnerà per sempre. Come ci riesco? Non lo so. Non lo so e non ci provo. Suonerà così banale, ma è semplicemente questa la realtà: Io sono come sono. Loro, si innamorano perdutamente della mia immagine, riflessa nei loro occhi arrossati.
Dopo anni di follia, estremismi, sregolatezze, ho deciso di rispondere alla mia vera natura.
Quella del Master.
Non sono stato io a darmi questa etichetta, è stato un nome che mi era stato cucito addosso da tante bocche. Le frasi, si assomigliavano.
Si inginocchiavano nude, mi guardavano con un desiderio accecante e mostrandomi le ossa della loro schiena, scostando i capelli sulle spalle come di chi è pronto a sporcare la pelle bianca con i segni di una frusta, imploravano: " Fammi ciò che vuoi, padrone. Io, sono roba tua. "
Non importava quanto dolore avrebbero subito, nè se avessi deciso di infilarmi tra le loro cosce o starmene in silenzio a guardarle, non importava se avessi stretto le loro gole, rovinato i loro folti capelli o scottato i loro capezzoli con la cera di una candela. Non importava.
Sarebbero comunque state lì, come geishe di nobile bellezza, ad aspettare un mio desiderio, ad aspettare, di assecondare ciò che usciva dalle mie labbra.
Solo che, prima di ieri, non mi ero mai definito un ' Master '. Sapevo di esserlo, ma non volevo ammetterlo.
La verità? Non amo i costumi in lattice. Non amo gli eventi e i locali per ' perversi ' e coppie alla ricerca di qualche strana notte da portare addosso. Non è roba che fa per me. Non m'interessa dover cercare in un luogo scelto e preconfezionato. Come se, io fossi Gay ed automaticamente dovessi andare ad una serata gay. Se io fossi nato Gay, non andrei a nessuna serata gay. Mi piace trasformare da me le cose. Non ho bisogno di un locale apposito e dei giusti accessori, delle giuste persone. Ciò che mi ha sempre più eccitato era cacciarmi le prede più lontane dal mio ideale di sesso.
Le ragazze perfette, tremendamente belle e aristrocratiche, di famiglia ineccepibile, camminano con una postura corretta e gli occhi da ninfa in un mare di squali.
Quelle che ogni uomo sogna e probabilmente, si fa calpestare più di qualche palla, pur di averle.
Quelle abituate ad ogni ricchezza e lusso. Ogni vizio.
Loro, loro sono sempre state quelle che mi hanno più soddisfatto, quando portavano il mio collare al collo e tremavano solleticate dalla punta delle mie dita.
Ecco perchè non ho mai voluto definirmi un ' Master ' Non volevo attirare quel tipo di gente. Sono convinto, che un vero Master non ha bisogno di strani costumi e strane ruote di legno che fanno molto medioevo .
Basta avere negli occhi quella fiamma, quell'ardente luce così piena di carisma e forza... Quel potere, a cui tutti si assoggettano, come gli animali, come i leoni di cui porto il segno, Il maschio Alfa a cui si prostrano e si piegano nudi e vulnerabili e tacciono al suo cammino, facendogli largo, chinando il capo, distruggendo il loro Ego.
Negli occhi, Io, portavo lo sguardo di un RE.
Per questo ogni donna, ne era e ne sarà sempre attratta, per questo mi farà fare a lei ciò che ritengo più opportuno,
La punizione più severa,
Lo sperma più ricco,
Lo schiaffo più forte,
La stretta più virile,
La gola,
I segni,
I miei marchi,
Il mio regno.