"E allora tu credi nell'amore? Pensi veramente che ti sentirai realizzata grazie alle relazioni?" le chiedo quasi con tono di rimprovero. Abbassa lo sguardo per nascondere la timidezza e lascia intravedere un leggero sorriso tra le guance rosate, "Sì.." accenna.
No, non é vero. No può essere così. "Sai, dopo che hai sofferto molto per amore, dopo che hai passato notti a piangere, ecco.. smetti di crederci" ribatto. Scuote il capo e inizia a guardarmi incuriosita, forse con compassione, forse con disprezzo, questo lo puó sapere solo lei.
Si dondola su se stessa e di colpo balza tra le mie braccia: sento il suo profumo melato, mi ricorda del frutteto dove giocavo da piccolo; sono ipnotizzato, lei é qui stretta a me, ma io no, sono chissà dove, tormentato dalle sue parole, mentre rivivo tutte le sofferenze da lei tanto amate.