Rimembra il dio, il ritmo, il suono, che giace lontano ma vicino al corpo e porta dentr'esso nevrosi e problemi che fungon da espressioni per i veri sentieri, rimembra la maschera che ti ha creato, il suono che rimbomba nell' animo fatato, il fato gentile che Dio ti ha portato, il giorno che naqui fui presto marchiato, e tempo e spazio non son che ossessione e tic e spaventi che portan ad azione e urla di vero, mai più di bugie, che porti fin dentro le ossa le vie, perché in quel suono che forse hai evitato rintana la vita che sempre hai cercato, ed essa ti cerca nei tic nei spaventi, che porti nel corpo come dei lamenti quind'alza il tono la voce il furore e diventa tu stesso quel stesso orrore che mai più a fuggir ti potrà invitare, perché il demone dentro saprai affrontare, e nutriti bene, di male di bene, che senza di essi non c'è idromele, e nutriti forte di male e ancor male, ricorda di più forte oramai l'arrivare che con il suo ritmo scoprirai è il presente, NULLA DI PIU' VERO SCOPRIRAI, È IL PRESENTE.