Era un vecchio disco di mio padre, quelli che trovi nel porta oggetti dimenticati a prender polvere.
Le note scorrevano le une sulle altre, e lentamente, sospirando, prendevano vita.
Ricordo che si sentiva appena la chitarra urlare note strozzate, sul monotono ma vagamente sensuale giro di basso in la minore.
A dirla tutta, quella sera, di sensuale c'era ben altro in quella dannata auto,
Le tenevo la mano e preferivo i suoi occhi alla strada.
Mi fermai in un parcheggio dove l'unica luce proveniva da un vecchio lampione alla fine del corso.
Ricordo che la pioggia picchiettava dolcemente sul tetto dell'auto
come se tendesse la mano e offrisse il suo aiuto,
come se volesse ripulire due anime sporche prima che fosse troppo tardi.
Ma non potè.
I corpi si unirono e gli sguardi incrociarono.
Echi di sospiri persi rincorrendo ansimanti sogni infranti
che sembravano prender persino vita in quella notte
mentre fuoco e fumo grigio spento
marchiavano la pelle e l'anima.
Lei,
Quella sera,
Disse che mi amava,
E fu drammaticamente divertente.