Come può l'uomo vivere senza le sue maschere, come potrebbe esprimersi senza filtri? Cos'è che crea l'immagine personale?
Con la formazione delle società/stato c'è stato un passaggio dall'identità personale/famigliare su una base d'eredità molto piccola,
al mescolamento totale degli archetipi mondiali, la massima espressione di ciò si è vista con l'era dell'informazione, siamo così collegati da attivamente influenzarci, da un punto all'altro del mondo, da una classe sociale all'altra, da un sistema economico all'altro, ci assimiliamo, assomigliamo, uniformiamo, come avviene con la mescolanza genetica così avviane per la mescolanza identitario/archetipica, ora si che l'inconscio collettivo è partecipe/padre delle nostre vite.
L'individuazione della persona moderna è così estremizzata negli elementi caotici, che essendo sempre più comuni sono meno critici,
più guerra ma meno morte.
I valori decantano, non decadono come si pensa, e la morte dell'assoluto (dio/stato/famiglia) amplifica il relativo.
In tutto il tempo dell'uomo sociale (chissà prima?) dall'uniformazione si è distaccata l'individuazione, così l'uomo si è particolareggiato di carattere, sono nate le civiltà, i paesi, la diversità si è particolareggiata nei macro sistemi ad oggi strutturali e nei micro sistemi personali, nella magnifica creazione artistica che è tipica dell'individuo.
L'uomo moderno è sicuramente interessante in ciò, massimamente istituzionalizzato e assolutamente individualista, dimostrazione che i poli allungati agli estremi offrono punti di contatto, come un uroboro.
Forse una maschera che finalmente rappresenta il mascherato?
E' forse il passaggio dall'essere totalmente inconscio che perciò viene totalmente guidato da ciò all'essere talmente conscio da integrare questo paradigma nella presenza attiva (realtà cosciente)?
Non dovremmo sottovalutare la possibilità che il sistema umanità si stia evolvendo attivamente più complessamente e più profondamente di quanto siamo disposti ad osservare dagli studi storici/psicologici e sociologici.