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"It doesn't matter what you do, as soon as you do it with Passion.."

La straordinaria storia di Sir.Artur.Wallas - Parte 2 -

​Wallas non aveva un grande successo con le ragazze, anzi, potremmo dire che era un impedito cronico, un buffone, un giullare di corte, spesso un pervertito, con uno spiccato senso del cattivo gusto negli approcci.
L'approccio tipico del Wallas, almeno fino ai diciassette anni, comprendeva una palpata di sedere e una risata goffa a cui si aggiungeva un dolce e soave ' Wè bel culo ! ' - con tanto di grattata al naso per condire il momento idilliaco -
Eppure, dal suo incontro con Edoardo, le cose iniziarono a cambiare per il nostro eroe; Wallas presentava un nuovo outfit più giovanile e piacente: taglio di capelli alla moicana, magliette del footlocker, jordan, finto snake al collo e un viso sbarbato, pulito.
Non era però così tamarro come potrebbe sembrare, anzi, vestito elegante - glielo imponeva Edoardo - faceva la sua bella figura, sembrava interessante, aveva qualcosa che non lo faceva apparire come un perfetto idiota.
Perchè vestirsi eleganti chiederete.
Nella Milano anno 2010, i Pr , erano i nuovi risvoltinati : Tanto presi in giro, quanto piacenti agli occhi delle ragazzine più giovani. Se eri un Pr, quasi sicuramente, avevi timbrato la tua scopata ogni sabato e venerdì sera. E poi guadagnavi soldi, alcuni ne guadagnavano anche parecchi. Era uno status symbol, un modo differente di vivere, una strada alternativa.
I Pr si radunavano in bar molto ' in ' ogni pomeriggio di ogni giorno feriale, sorseggiavano aperitivi eleganti, scambiavano numeri, prevendite, clienti... ragazze immagine. La ragazza immagine era la modella fallita, quel tipo di ragazzina spesso minorenne, che veniva pagata una cinquantina di euro per mostrarsi mezza nuda a ballare sui cubi dei locali e accattivare i giovani arrapati al fine di fargli spendere il più possibile, in drinks e bottiglie. E non si poteva dire che non fossero belle, anzi, alcune erano davvero ' eccitanti ' . Nella giusta atmosfera, con le giuste luci, le loro pance scoperte, i loro piercing in vista che brillavano come a chiamarti, come per dargli un morso, erano terribilmente sexy.
Ammetto che io ed il Wallas avevamo e abbiamo tutt'ora, gli stessi gusti in fatto di donne... e si potrebbe dire che siamo entrambi feticisti accaniti dei ventri piatti e sensuali con annesso un bel pendente.. Insomma in un certo senso, quel tipo di ragazze immagine avevano senso di esistere per invogliare clienti come noi due. Ma il Wallas non era un cliente.
Il Wallas era diventato un Pr di discreto successo, forse, tra i più rinominati di tutta Milano. E sapete cosa lo rendeva il Pr perfetto per ogni gestore ? Sapeva fare il suo lavoro, probabilmente era l'unico lavoro che avrebbe saputo svolgere così efficientemente.
Aveva tutte le caratteristiche di un Pr che si rispetti : Stalker a livelli impossibili, finto elegante ruffiano, maniaco ossessivo e depravato, tale da conoscere i nomi e cognomi di ogni bella ragazza compreso indirizzo, numero di telefono, numero del suo fidanzato... Era un guardone cronico.
Non esagero a dirvi che in discoteca lui sapeva dirvi qualsiasi cosa su qualsiasi cliente. Ricordava persino i cocktail preferiti e i budget dei loro portafogli. Il resto, passava nelle mani di Edoardo, un ragazzo affascinante e capace a spillarti fino all'ultimo centesimo pur di farti illudere di star facendo la cosa più giusta per essere trendy, per farti notare... E in un'epoca milanese in cui farsi notare voleva dire raggiungere il più alto scopo della propria vita, le ragazze, si offrivano volentieri di fare servizietti poco onorevoli ai Pr, in cambio di qualche free-drink, di un timbro per il Privè e di un tavolo riservato. Inutile dirvi, che in quegli anni, il Wallas, se le faceva TUTTE. E non doveva neanche farsi lo sbattimento del provarci, dico davvero, gli si fiondavano addosso come pioggia. 
Ricordo ancora, la faccia goffa del Wallas, e il suo doppiomento stretto dalla cravatta, gioire in un angolo appartato del club Toqueville, mentre una tettona rossa di capelli - che non nego, mi faceva un sesso tremendo - si appoggiava il suo pisello egiziano tra la sua mercanzia e lo trastullava bellamente. Per alcuni, tipo quelli come me, potrebbe essere deplorevole e imbarazzante il fatto di riuscire a rimorchiare delle minorenni pronte a svendersi pur di tornare più sbronze a casa il Sabato sera. Eppure, per il Wallas non lo era affatto, anzi, era motivo di vanto. E se pensiate che fosse stupido questo vanto, va ammesso che invece, il continuare a vedere questo soggetto che si limonava e si palpava le ' celebrità fallite di una notte ' , non faceva altro che attirare continua attenzione su di lui.
E l'attenzione, nel bene e nel male, incuriosisce, affascina, è qualcosa che non puoi negare.
Forse per questo, Ginevra, gli lanciò un sorriso, uno sguardo di troppo, un gesto che segnò l'inizio, di una dolce apocalisse, di un incontro fatale, di un battito d'ali che spegnerà il mondo. O almeno, il mondo del Wallas.
Ginevra era indubbiamente la donna più splendida che il nostro amico egiziano potesse mai desiderare. Era quel tipo di bellezza elegante, alla Lady Diana, ma con connotati moderni e atipici. Di famiglia enormemente ricca - il padre lavorava come orefice - dotata di un gusto eccezionale e aristocratico, la più brava studentessa del suo liceo classico, faceva scherma ed era molto portata per quasi ogni attività fisica e mentale. Che cosa ci trovasse una come Ginevra nel Wallas, è un'enigma degno del Codice Da Vinci.
Se glielo chiedete, lui risponderà: " Sapeva che ero pazzo come lei. Giovane e pazzo. "
In effetti, negli occhi cristallini di Ginevra, si intravedeva quel sottile strato di psicopatia e instabilità. Qualcosa che davvero metteva i brividi, una strana freddezza d'animo, una connessione assente, qualcosa c'era di troppo e di meno allo stesso tempo.
Erano occhi pronti ad uccidere e non scherzo nell'affermarlo.
Eppure, Ginevra ed il Wallas risuonavano come anime complementari. Lui, le dava quel fastidio rozzo a cui lei non era abituata. Quella puzza, quell'ignoranza, quei posti grezzi e sciatti dove la portava ogni pomeriggio. Le dava in questo il brivido della sincerità. Come a mostrarle che il mondo non era fatto solo di apparenza e bei gioielli.
Lei, invece, lo istruiva, gli metteva apposto la spalline della giacca, lo portava a cavallo - o almeno ci provava ad insegnargli ad andare, dato che il Wallas a cavallo era agile come una melanzana in padella - e gli offriva persino ripetizioni di lettere e filosofia.
I loro estremi eccessi, le loro diversità marcate,  si scontravano però di frequente. Gli scontri erano simili a risse tra Nazifascisti e Comunisti, forse, persino più violente e decise! Si picchiavano, si picchiavano davvero, si rincorrevano tra i buttafuori durante il lavoro del Wallas, si sputavano in faccia davanti al liceo di Ginevra, si lanciavano borsette, scarpe, calici di vino, transenne.... Se vi sembra assurdo, vi basti pensare che Ginevra lo investì sotto una macchina.
Quella era la follia che tanto li attraeva.
Due squilibrati, pronti a tirar fuori le litigate più mostruose partendo da un semplice disaccordo sull'orario in cui vedersi. E se magari qualcuno aveva guardato Ginevra, o qualcuna si era fatta palpare dal Wallas, non vi lascio immaginare cosa poteva venirne fuori.
Per il Wallas, se qualcuno guardava Ginevra, era comunque motivo di lite, poichè ' Ginevra ti sei messa apposta vestita così per farti notare come una puttana ' . E anche ammesso che erano riusciti a chiarire la litigata di prima - tra fiumi di pianti e pugni dati alle cler, della durata di due giorni circa - alla litigata successiva, avrebbero ritirato di nuovo fuori tutto.
Erano fatti così, troppo distanti per non rinfacciarsi tutte le cose sbagliate dell'altro, in continuazione. Per questo, alla lunga, la relazione divenne sfiancante.
Due anni insieme. Due anni insostenibili.
Il rammarico. La stanchezza. Qualcosa che iniziava a pulsare come un'idea che quella volta, sarebbe stata l'ultima.
E poi riprendersi ancora ed ancora, sempre più a fatica, sempre più con la fame che bucava i loro corpi scalzi.
Un'insostenibile malattia....
Ginevra si ammalò.
Ma Ginevra nasceva sotto il segno del leone , ed ogni leone - come me d'altronde - esige la sua vendetta fredda, una vendetta che profuma di tradimento e gelosia, una freccia che punge più in là di quanto non si voglia, una ferita di delusione che l'altro non riuscirà a cicatrizzare facilmente. Ginevra iniziò a tradire il Wallas.
Il problema...
è che iniziò a tradirlo con me.

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Martedì, 03 Dicembre 2024
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