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"It doesn't matter what you do, as soon as you do it with Passion.."

Unrealized memories

A: Ora mi prendo un po' di tempo per scriverti,cosa che mi piace e diverte molto,ti dico alcuni pensieri che mi girano in questi giorni,dato che non so quanto scriverò comincio adesso,premetto che il succo non è tanto,ma questo messaggio sarà lungo,credo. Non ho capito cosa intendevi con siamo troppo legati,sto pensando al peggio e temo sia un "ti voglio bene da amico,non voglio farti stare male,se dopo andrà male non potrò recuperare il rapporto che abbiamo ora" e tutte quelle cose lì. Quindi rispondi per favore. Sembra che stiamo aspettando di vederci e basta,che succeda qualcosa da vicini,quindi le nostre conversazioni sono molto meno cariche di atmosfera,è per quello che muoio dalla voglia di vederti,di consumarti le labbra. Si,ho tantissima voglia di rovinarti quelle labbra,di stringerti forte a me,di sentirti. E se non sarà domani,quel giorno,che sia di sole o di nebbia,in qualunque posto,proverò a prendere una decisione definitiva e cominciare a non giocare più. Stare con te è magnifico,l'unica cosa che mi rende davvero felice,e che mi fa stare bene. Non voglio deluderti,voglio farti stare bene. Ti amo.

G: Tengo a scusarmi per non aver risposto subito. Scusa. Questa è la cosa più bella che mi hanno mai detto, e penso le mie labbra siano troppo messe bene, è ora di rovinarle un po'... No?

E le parole volarono tra il nulla dei sogni ed i ricordi non realizzati.

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Suicidal thoughts

Trama: qualche tempo fa mi ero immaginato di suicidarmi tagliandomi il collo con un coltello,lo vidi in bianco e nero e durò circa 5 secondi ma mi destabilizzò e impaurì,ho cercato di romanzare l'accaduto,in realtà dopo questo non successe nulla,solo paura. La droga non c'entra,è un trip mentale. Detto questo sentitevi liberi di commentare e votare. Buona lettura.

Quel giorno ho avuto una visione. Un coltello. Sangue. La punta del compasso che si stacca. Non era un bel giorno,da solo in casa,col telefono in mano,marchiato Life's Good,no,non c'era Siri a spiarmi per fortuna,lo faceva già la TV. Quel giorno c'era la mia mente che si imponeva sul fisico,sdraiato sul divano. Un viaggio,come la vita dicono,un trip,una visione senza referenze religiose. Non c'era di certo dio lì,nemmeno io o i mobili,il telefono o la TV,c'erano solo porte della fantasia. Sembravano anni in quei cinque secondi,un nastro che si avvolgeva irreversibilmente e i colori estremi sul proiettore della mente. Pensieri come piccioni,pergamene di fibre di paura. Le lettere perfettamente conseguenti,con tanto di spazi e segni di punteggiatura,una regia eccellente,tanto da poter ricavare ogni immagine da quel poco,che era immenso e impresso nel foglio dei ricordi. In quel banco,con una penna che macchiava la cute la quale protegge il metacarpo,ma senza gomma,la cui cancellare è il suo compito. Non c'erano problemi di luce,ma serviva una candela,per far sopravvivere il cuore,il quale cercava di correre sempre di più per sfuggire all'idea che un inventore possa essere ucciso da ciò che gli da quel ruolo in questa società. Accumulo adduce ad esplosione,un vortice di vocaboli immaginari che porta a sentieri inaspettati. Il tempo di registrazione della scena che si sta riprendendo ha superato quello aspettato,sembrava un giorno qualunque,ma quel giorno il protagonista ha dato la sua performance migliore,in fondo,un film non si giudica da quanto è lungo ma dalle emozioni che trasmette,il regista segnala di continuare comunque la scena,diventò iconica. Basta una lacrima,a volte,per spegnere una candela,così,il cuore smise di combattere la paura,venne mutato in coraggio e in forza di volontà. La mano vacillante e smaniosa,inabile a fermarsi,il telefono piombò a terra,colpì il tasto di accensione del telecomando della TV: "Nessun segnale". Gli occhi,inabissati e fiacchi,si accingono a divenire intermittenti,il respiro sfibrato strozzato dalla psiche egemonica,le lancette valutano di scucirsi e fissarsi. Improvvisamente arretrano,i bulbi oculari avvertono un trapestio scaturito dal piccolo schermo,l'encefalo elabora lo sbocciare di puntini e un convincimento che quei puntini siano potuti essere il miglior contenuto mai proposto dalle emittenti. Sollecitamente gemelli,dipoi unici. Forse è così che ci vedono le stelle. L'essere umano è la crestomazia dei puntini scelti,costoro connessi dai sentieri incamminati durante la propria vita terrena.

Note: adduce - porta

vacillante e smaniosa - tremolante 

inabissati - sprofondati

egemonica - dominante

trapestio - rumore

crestomazia - raccolta

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