​​Paura di essere debole, di perdere lei, paura di farti fottere di essere sottomesso. L'adrenalina che scorre togliendo ogni energia, sembra di svenire, la bava nel tremore del tuo corpo di chi vuole uccidere, violenza di chi è incapace per debolezza fisica, ma alle spalle ti ucciderebbe con la freddezza di un demone biblico, quindi con gusto, col sorriso del vincitore. La frustrazione del comprendere la propria debolezza, la paura che se ne accorgono, l'immagine del demone che proietti, un po' falsa, non è mai esistita, ma tanto l'hai alimentata da renderla un dato di fatto. Il Grigno di vuol fare del male, il saper di poter amazzare, la paura che qualcuno la prenda, che se ne approfitti, lei è l'unica tua debolezza esterna, il resto è tutto interno, tutto mascherabile, il verso di chi è assetato di sangue, goffo, basso, un latrato orsino, che viene dal profondo della gola e gratta, gratta con violenza e tira fuori il demone. L'insopportabile sensazione di impotenza, in parte reale in parte parassitaria, lo stimolo immaginativo di distruzione, dobbiamo lasciarlo uscire o lo teniamo dentro? La gabbia che ti limita, le paure che ti coprono, dobbiamo incorporarti nell' espressione o subirti passivamente? Da un lato la minaccia di perdita dall esterno, dall' altro la critica di frocio interna, mi sa proprio che dobbiamo tirarti fuori per bene, mostrarti al mondo ma soprattutto a te stesso e chi ti ama, e in ciò confermare la tua realtà, ricordare all interno che esisti e sei qui per proteggerci e proteggere chi ami, e all esterno che nessuno al mondo, nemmeno Dio può fare del male a chi ami. Io sono un demone nel corpo di un debole, non esiste predatore debole al mondo, perché persino il più debole può amazzarti, ma persino l'orso più grande e potente del mondo se si sentisse impotente scapperebbe di fronte ad una iena, quindi ora sanciamo il patto tra ombra e luce e integriamo i nostri opposti per proseguire il cammino, l'ombra proiettata ora sarà esternata e ogni essere di luce potrà vederla a vari metri di distanza dalla luce che l'emana, perché più grande è la luce più grande sarà l'ombra e più grande l'ombra è, più grande sarà la luce.